Oggi Mina compie 78 anni, ma la sua voglia di sperimentare e di stupire il suo pubblico sembra la stessa di quando, quarant’anni fa, scioccò tutti decidendo di abbandonare le scene con un ultimo, clamoroso, concerto. Se per molti artisti infatti cantare oltre i quaranta è appena l’inizio della vera affermazione, per lei, che aveva già fatto la storia negli anni ’60 e ’70, i 38 furono l’apice di una lunga carriera di successi che, dall’ultimo concerto a La Bussola, da quel momento andò oltre la presenza sul palco e oltre le apparizioni televisive, tramutando in ricordo nostalgico ciò che restava di quegli anni, e facendo dei filmati nelle teche rai dei veri e propri monumenti alla memoria della musica.
Da quel momento la Tigre di Cremona manterrà la promessa di non mostrarsi più, così come, anni prima, aveva promesso che non avrebbe mai più preso parte al Festival di Sanremo. Una donna di parola, Mina, che, in un mondo fatto d’immagine, ha deciso di diventare una figura musicale aleatoria, che riesce comunque ad evolversi insieme al tempo che cambia. Come quando nel 2001 rilasciò il DVD Mina in studio, in cui, a oltre vent’anni dal suo ritiro, si mostrò con una nuova immagine che fu subito icona imitatissima: lunghi capelli raccolti con una treccia, occhiali Ray-Ban Aviator a nascondere parzialmente il suo viso.
Da allora sono tanti i successi e i record che la cantante ha continuato a mietere da quella sua Lugano che non abbandonerà mai, e dalla quale continua a registrare collaborazioni e brani che fanno la storia della nostra musica, dai duetti con Riccardo Cocciante agli omaggi internazionali, dalle collaborazioni con i giovanissimi agli album in tandem con l’amico di sempre Adriano Celentano, con il quale ha dominato le classifiche alla fine degli anni ’90 e nel 2016.
Oggi Mina, dopo aver prestato la sua voce alle ultime campagne TIM, incidendo il brano di Parov Stelar prima e il pezzo della colonna sonora di La La Land poi, ritorna nei negozi con MAEBA, parola indecifrabile in cui ognuno legge il significato ciò che desidera, in totale libertà, così come è libera la tracklist del disco, in cui, in un periodo non di certo natalizio (anzi pasquale), Mina omaggia George Michael e gli Wham! Con una cover di Last Christmas, in cui l’originario POP si fa morbida lounge.
Ad introdurre questo nuovo lavoro qualche settimana fa è stato il singolo Volevo scriverti da tanto, ballad in cui Mina, come per l’album Veleno del 2002, canta un amore finito, ed è subito classico, così come un altro dei pezzi migliori di questo disco, Ti meriti l’inferno, quasi una prosecuzione naturale del primo estratto.
In Il mio amore disperato invece sembra quasi di ritornare indietro, agli anni ’70, ad una Mina che indaga suoni tangheggianti.
In Argini la cantante mostra la sua voce ruvida, con le sue perfette imperfezioni, dimostrando che MAEBA è un album genuino, che non risente, né tanto meno ha bisogno, degli artifizi del computer, e che la sua voce è come un buon vino che migliora col tempo e diventa più intensa.

Questo disco vuole forse essere un compendio dei lavori degli ultimi vent’anni, perché il ricordo non può non andare a Napoli e Napoli secondo estratto, quando sentiamo la cantante cantare in napoletano in coppia con Paolo Conte nel pezzo ‘A minestrina, come metafora di un amore maturo.
Heartbreaker Hotel è un omaggio a Elvis Presley, in una originale versione jazz che esula dall’originario rock and roll dell’artista statunitense, regalandoci quasi un brano inedito.

È l’amore cantato in tutte le sue sfumature il filo conduttore di MAEBA, e chissà che questa misteriosa parola non significhi proprio questo, così come lo sentiamo in tutta la sua forza in Al di là del fiume, mentre in Troppe ore è la Mina degli anni ’90 quella che ci pare di sentire.
Un album variegato che spazia dall’elettronica al rock, passando per diversi generi musicali e registri vocali, e si ricollega idealmente anche a Piccolino, lavoro del 2011, in cui la cantante, come in questo nuovo progetto, si presentava in copertina con un aspetto galattico, un’aliena, perché Mina, con questo suo talento senza tempo, forse un po’ aliena lo è davvero.
Buon Compleanno!