Forse non lo sapete, ma oggi è la Giornata Internazionale della Felicità. Se siete scettici, come lo ero io qualche anno fa, sappiate che lo scorso anno cadeva addirittura di lunedì! Non oso immaginare chi possa sentirsi davvero felice di lunedì.
È vero, non è facile essere felici, e il più delle volte sarete tentati dal non esserlo, da quel cinismo che si fa smaccato realismo, sfociando talvolta nel pessimismo più nero. Tuttavia, qualche anno fa, oltre allo stracitato Mangia Prega Ama (per il quale Elizabeth Gilberth dovrebbe ormai riconoscermi una percentuale sulle vendite del suo libro), qualche tempo fa ho letto un articolo del New York Times molto interessante.
L’articolo, scritto da Tara Parker-Pope per la rubrica benessere del giornale americano, è un vero e proprio prontuario per la felicità.
Sembra probabilmente banale dirlo, ma non c’è qualcuno o qualcosa che possa rendervi davvero felici.
Spesso desideriamo avere più cose, essere più ricchi, più belli, più amati, e ricerchiamo all’esterno, nel mondo che ci circonda ciò che in realtà manca dentro di noi. Perché queste sono in realtà sensazioni che dobbiamo innanzitutto sentire nella nostra mente, nel nostro cuore, nella nostra anima.
Secondo l’articolo della Parker-Pope infatti, il primo passo è proprio questo: combattere i pensieri negativi con l’ottimismo.
Ognuno di noi ha pensieri negativi. Ne abbiamo di continuo. Siamo più propensi a pensare di poter essere investiti da un’auto che dal vincere alla lotteria: spesso rimuginiamo sulla nostra vita, sulle cose che non vanno, sulle cose che ci mancano, su esperienze brutte fatte nell’arco della nostra esistenza (bullismo a scuola, traumi vari, tradimenti). È intrinseco della nostra specie, fa parte dell’evoluzione: pensare a queste cose per evitarle in futuro. Tuttavia questo non deve precludere un allenamento per la nostra mente a pensare anche in positivo.
Il trucco non sta nel cercare di fermare a tutti i costi i pensieri negativi. Dire a se stessi “Non devo pensarci”, un po’ come faceva Rossella O’Hara che diceva “ci penserò domani”, farà soltanto sì che vi affliggerete ulteriormente per il vostro problema.
“Non ho soldi”, “ho problemi a lavoro”, “Nessuno mi ama” diventeranno soltanto mantra negativi che si ripeteranno in loop come una vera e propria ossessione.
TRATTATI COME UN AMICO:
Spesso, quando un amico ci parla di un suo problema, riusciamo ad essere più obiettivi, perché agiamo a cuor leggero, siamo più distaccati, razionali, e abbiamo una chiara visione del problema. Quando si tratta di noi stessi invece tutto sembra complicarsi. Provate a trattarvi come un amico, e datevi i consigli che dareste ad un vostro amico con lo stesso problema e, soprattutto, seguite il vostro consiglio.
Pensate anche alle tante cose buone che avete fatto, al cammino percorso finora, agli obiettivi raggiunti. Sovvertite il pensiero negativo con un socratico interrogativo: chiedetevi come potreste risolverlo, come mai provate delle sensazioni negative a riguardo, cosa potreste fare per superare un ostacolo. Insomma concentratevi su di una possibile soluzione. È in questo modo che sfiderete il pensiero negativo, e compirete il vostro primo passo verso una vita felice.
RESPIRAZIONE CONTROLLATA:
È scientificamente dimostrato che una buona respirazione apporta benefici anche all’insonnia, stati di stress post-traumatico, deficit dell’attenzione. Lo stesso film con Julia Roberts del 2010 rende poco ciò che nel romanzo della Gilberth è spiegato più ampiamente. Ma uno dei fondamenti dello yoga è proprio il controllo del respiro (o pranayama). Lo stesso Buddha praticava il controllo del respiro per meditare e raggiungere l’illuminazione.
RISCRIVI LA TUA STORIA:
Una delle più grandi conquiste dell’umanità è la scrittura. Scrivete. Ma non ripercorrete tutto ciò che vi angoscia. È dimostrato che tenere un diario per 15 minuti al giorno può aumentare il vostro livello di felicità e benessere: scrivete dei vostri sogni, di ciò che volete realizzare, di ciò che avete già. Se cercate l’amore, non ricercatelo a tutti i costi come un tesoro da scovare. Lavorate su voi stessi, sul sentirvi in sintonia e in pace con il mondo che vi circonda.
MUOVITI:
Pensate solo all’ottimismo e il buon umore che vi dà un viaggio, una gita fuori porta, uscire anche solo per un gelato. Non fermatevi. Non restatevene chiusi in casa a rimuginare su ciò che non va. Godetevi un giorno di sole, scoprite la bellezza di un museo, camminate tra la gente.
PRATICA L’OTTIMISMO:
Siate ottimisti. Coltivate l’ottimismo. Essere ottimisti non significa ignorare la realtà o avere la testa tra le nuvole, ma significa sperare per il meglio, confidare in quel lavoro che cercate, in quel momento che riuscirete a superare, in quell’amore che senza dubbio troverete. E allora sì, che sarete completamente felici. Dovete soltanto crederci.
E se volete un consiglio pratico per iniziare, provate con un Happiness Jar. Vi racconto cos’è QUI.
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